L’azienda cresce e diviene operativo un nuovo capannone a Rivalta, con le prime lavorazioni al tornio e le fresature. Cresce anche la “famiglia” con altri 3 operai, altre macchine e già un ampio ricorso al conto terzi, per le lavorazioni più semplici.
Il trasferimento a Volvera fu conseguenza della continua crescita e dell’esigenza di ospitare la produzione di progetti completi, lavorati e assemblati direttamente da NOVOMECCANICA. Il boom economico italiano di quegli anni, è ben rappresentato dalla crescita dell’azienda.
Ai tempi di quel trasferimento, gli operai erano già saliti a 10 e NOVOMECCANICA diviene partner protagonista del rinnovamento delle linee produttive delle grandi aziende dell’automotive e della produzione industriale.
L’azienda non si fa trovare impreparata dall’avvento dell’era della robotica e diviene il punto di riferimento per quel tipo di lavorazioni.
Anche il parco macchine NOVOMECCANICA si arricchisce di macchinari mai visti in Italia e, soprattutto, capaci di effettuare lavorazioni dimensionalmente mai viste. E’ il caso della fresatrice MECOF da 6 metri e da alesatrici più grandi.
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